Giornata soleggiata e calda, per essere la metà di ottobre, anche se la temperatura non è la preoccupazione maggiore degli Ardorini che finalmente possono vestire i colori sociali. Questa è una gara che, come una medaglia, ha due facce. La prima, la più luminosa, è quella della voglia di riscatto. La seconda, the dark side of the moon: il timore di incappare in un’ennesima giornata sfortunata. L’avversario, anch’esso perdente alla prima giornata, ha intenzione di vendere cara la pelle. Al fischio d’inizio le due squadre appaiono guardinghe, per alcuni minuti si studiano con alcune conclusioni fuori obiettivo e poco convinte. Ci pensa Tommaso Pozzi a dare la scossa, con una bella progressione in fascia, dribbling e conclusione; che purtroppo finisce tra i piedi del portiere. L’Ardor comincia però a macinare gioco ed è Andrea Cantarella, con una sassata delle sue a sbloccare il risultato. Passano meno di due secondi e, per ingenuità, la Lonatese raggiunge immediatamente il pari con una bella conclusione ravvicinata della propria punta. L’Ardor non si lascia scoraggiare ed insiste, costruisce bene sulle fasce giocando la palla a terra. Su calcio d’angolo è ancora Pozzi a tentare il raddoppio, con un ottimo colpo di testa, forte ma, purtroppo, abbastanza centrale, così il portiere, seppur con difficoltà riesce a parare. Verso lo scadere è ancora Pozzi a provare e questa volta andare a segno, per la chiusura di un primo tempo sempre troppo sofferto. Nel secondo dei tre tempi, le due squadre erano più impegnate a difendersi che non ad attaccarsi e le occasioni, da entrambe le parti, sono state meno incisive. Il terzo tempo parte con l’adrenalina in corpo per tutti, Lonate vuole pareggiare e Busto vuole vincere. E’l’Ardor che costruisce di più, anche se fatica più del previsto ad arrivare al tiro. Con lo scorrere del tempo la tensione cresce e dalla parte degli azzurri anche il timore che si possa ripetere la prima di campionato. Riccardo Martino si gira bene, alza la palla e in leggera diagonale prova il tiro, che si stampa sulla traversa. Rischiando qualche contropiede, l’Ardor porta sotto assedio l’area della Lonatese. La sintesi del periodo dell’Ardor è nell’azione del gol. Tre giocatori dell’Ardor tirano da distanza ravvicinata, consecutivamente, trovando sempre un rimpallo da parte degli avversari, fino a che è di nuovo Cantarella a trovare l’angolo giusto e segnare al quarto tentativo la rete scaccia paure e a scatenare quella felicità troppo a lungo repressa. Il risultato finale, ancora una volta non rappresenta pienamente la partita, ma di buono c’è stata la tenacia, nel non mollare fino alla fine. Vincere è un buon modo per aumentare il morale, ma bisogna anche stare attenti a non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo, perdendo di vista i progressi raggiunti. Una cosa da dover tenere bene a mente, visto che la prossima partita già incombe e la Castanese, sta già affilando le unghie.
All. Stefano Guarda