Amici e amiche con l’Ardor nel cuore, buona lettura a tutti. Sabato 24 Novembre c’è stato un vero e proprio nubifragio di gol in quel di S.Edoardo. Il campionato a dire la verità è stato rinviato per le condizioni campo pessime, ma la voglia di giocare e l’adrenalina da derby talmente tanta che andava smaltita. Ecco quindi che si organizza una partita di calcio a 5, in una vicina palestra del quartiere. Alcuni ragazzi hanno altri impegni e non sono presenti ma nessuno in questa squadra demorde e convinti a giocare due genitori e i due mister ecco che si scende in campo. Da un lato il dirigente Massimo Martino è tra i Pali, insieme al Mister Stefano e Tommaso Pozzi, Edo Sartori e il roccioso Tefa. Dall’altra parte Jacopo Castiglioni tra i pali insieme a Stefano Sartori, papà di Edoardo, Stefano Pagnan, Andrea Cantarella, Ricky Martino e mister Gianluca.
La partita inizia subito a ritmi vertiginosi e le azioni si rimbalzano da un capo all’altro del campo senza risparmiarsi. Un gruppetto sparuto di tifosi, organizza una curva di tifo che per passare il tempo chiacchiera degli affari propri. Il giuoco in campo è spumeggiante e l’altissimo livello tecnico rende ogni giocata talmente strabiliante da togliere il fiato. In realtà almeno agli adulti il fiato manca per la scarsità di allenamento, ma tanto non si è accorto nessuno. I portieri sono super impegnati per gli innumerevoli tiri, e vista la precisione dei tiratori scelti, i due rischiano il torcicollo a furia di alzare la testa per vedere la palla in decollo. Fortuna che siamo al chiuso. I capovolgimenti di fronte si sprecano e i gol non mancano, tanto che dopo quasi un’ora e mezza di gioco la partita finisce (forse) 20-18. Segue una serie di rigori giusto per capire se c’è ancora della vita negli arti inferiori degli atleti. Degne di nota le parate di Massimo e Jacopo sempre pronti a prendersi una pallonata sul naso; Massimo a furia di allungarsi in tuffo è diventato alto come Donnarumma. Le intense pallonate, spesso prendevano carambole inspiegabili, inerziando un effetto flipper degno della Cantera de Barcelona.
I ragazzi hanno giocato bene e si sono molto divertiti pur nell’intenso sforzo. Per gli adulti è andata bene, ma gli effetti collaterali sono stati palpabili. Dopo 15’ di gioco un coro angelico, aggrappato ai tralicci della tensostruttura, cominciarono a cantare l’inno della Champions league. Al 35’ l’Arcangelo Gabriele apparve a mister Stefano dicendo che a Natale un altro figlio sarebbe arrivato. Il mister, che ha già tre figli, ha cominciato a prendere a pallonate l’angelo fino a che non è volato via, chiedendo supporto alla torre di controllo di Malpensa. Al minuto 45’ incursione centrale di mister Gianluca, che nella rapida progressione perde: due metatarsi del piede sinistro, il perone destro e per par condicio la tibia sinistra, una rotula a scelta, una mobilità delle vertebre in posizione 4-4-2. Al minuto 60’ è Stefano Sartori che aggredito dai miraggi, vede sul fondo Cristiano Ronaldo e Lionel Messi che gli chiedono l’autografo, così distraendosi prende un palo. Massimo subisce un gol dal figlio Ricky e per il resto della gara studia una punizione degna di tale affronto. Il più affamato della partita è senza dubbio Andrea Cantarella, il quale si è mangiato tanti di quei gol che neanche a pranzo di nozze si raggiungono certe dosi.
Alla fine il divertimento tra padri e figli, tra amici e compagni, tra ragazzi e diversamente giovani è stato da tutti accolto con grande piacere, ma di più forse il fischio finale, sinonimo di sopravvivenza, quando ormai il notaio era quasi giunto in campo per far firmare il testamento ai quattro, over-quarantenni.
Lunedì sarà di nuovo allenamento per i ragazzi, sempre che i due mister vengano dimessi dalla rianimazione. Per la cronaca in tribuna era presente anche il magnate arabo proprietario della squadra Ahi Ahi Chedulur.
All. Stefano Guarda