( foto di repertorio)
Amici e amiche dell’Ardor Esordienti 2006, bentornati. Eccoci di nuovo qui a penna e calamaio alla mano per scrivere, raccontare di calcio e di calci, di tifo e moviola, di uncinetto e di moto, di scarpe e di grigliate. Anno nuovo e vita nuova, o meglio anno nuovo e vita larga; infatti il girovita nelle feste ha preso qualche centimetro. Ma andiamo con ordine, finite le scorte d’insalata russa, riposte teglie e tegami, salutato i Re magi che hanno portato un orzo, intenso e a tutta birra; ovvero un caffè veloce, ripartiamo con l’attività calcistica che ci condurrà alla fine di maggio ad abbandonare definitivamente il settore giovanile scolastico, per approdare al più severo settore agonistico. La prima amichevole, si gioca fuori casa, in quel di Casorezzo. La squadra vede l’esordio in panchina del mister Martino e quindi non può che dare il massimo, Massimo Martino, appunto. Il 12 Gennaio i leoncini giocano a nove e giocando due tempi molto buoni su tre, portano a casa un perentorio 3-5 con molti buoni spunti di gioco. Sabato 19, però, è tutta un’altra cosa i gioca a undici e il Legnarello S.Martiri non è controparte da fare regali. Purtroppo la settimana vede parecchi ragazzi dell’Ardor assentarsi per influenza e così la formazione vede necessariamente scendere in campo una formazione rimaneggiata con una difesa completamente nuova. Il primo tempo vede entrambe le compagini cercare di fare bene, con frequenti capovolgimenti di fronte ma pochi tiri. L’imprecisione e le dimensioni del campo lasciano i ragazzi un po’ spaesati; comunque decisamente vogliosi di fare del proprio meglio. Come spesso accade ai ragazzi dell’Ardor, la poca concentrazione nei minuti finali risulta fatale, infatti a venti secondi dalla fine del primo tempo, su calcio d’angolo, il portiere Manuel Ghidoni, fino a quel momento impeccabile, smanaccia ma non trattiene e a due passi dalla linea di porta gli avversari insaccano l’uno a zero. Le dimensioni del campo si fanno sentire e i ragazzi avvertono la stanchezza e la fragilità mentale appesantisce le gambe dopo il gol subito. I ragazzi fanno ancora fatica a gestire la corsa per tutti sessanta minuti e le poche risorse a disposizione in panchina rendono tutto più complicato da gestire. Su due azioni di contropiede gli avversari insaccano il secondo e il terzo gol. Il morale degli Ardorini è sprofondato sotto i tacchetti e la stanchezza fa il resto. Qualcuno viene verso la panchina chiedendo: acqua, acqua; altri rispondono fuochino, fuochino e la confusione regna soprana. Il pubblico vorrebbe incitare i ragazzi, ma chi ancora non è rimasto assiderato, sta facendo esercizi di yoga ripetendo: ohm, ohm, ohm….ohmm…ohmmmm… ohmmmammamia, mamma mia, mamma mia let’s me go, oh oh oh….. e si comincia a cantare il CD dei Queen. Ricky Martino e Andrea Cantarella danno una dimostrazione d’intesa mai vista, infatti sarebbe stato meglio non vederla. In uno spunto d’orgoglio i ragazzi fanno alcune buone azioni e Ricky Martino viene atterrato in area. Rigore. Andrea Cantarella sul dischetto che fissando il portiere negli occhi con la freddezza di Clint Eastwood, si confonde perché non sa chi è Clint Eastwood e tira facendosi respingere il pallone dal portiere. Arriva di scatto bum bum “scheggia impazzita” San Nicholaus Sculco, che insacca intercettando la ribattuta. La prestanza è arrivata davvero al capolinea e i ragazzi subiscono la quarta rete, che una ventina d’anni fa si chiamava “il gollonzo”. Finalmente l’arbitro fischia la fine e tutti contenti negli spogliatoi a strafogarci di pizza e focaccia, almeno lì, non abbiamo rivali. Sabato prossimo è già tempo di una nuova sfida e i ragazzi stanno cominciando a capire che sul campo grande…..non si scherza più però, finalmente, questo è il gioco del calcio.
All. Guarda Stefano