Alcune volte, anche chi è più avvezzo all’uso delle parole, si trova in difficoltà nella ricerca delle frasi più opportune da utilizzare per descrivere momenti di forte impatto emotivo; il 30 marzo è stato uno di quei giorni, dove nella testa divampano pensieri burrascosi e forti mareggiate umorali. E’ vitale trovare una scialuppa di salvataggio, allungare le proprie braccia e afferrare la corda dell’affetto che ci viene lanciata. Dal primo pomeriggio i ragazzi, per il secondo sabato consecutivo, hanno dovuto partecipare ad un funerale. Questa volta è il padre del mister Stefano ad essere stato convocato dall’unico, vero Presidente. I ragazzi sono stati vicini al loro mister donandogli con il loro affetto, un conforto impagabile. La partita di campionata era stata posticipata al tardo pomeriggio in quel di Cesate. Il campo è su terreno sintetico, lungo e molto largo; si gioca molto bene, ma gli avversari sono i primi a pari merito con il Garbagnate, e non hanno certo intenzione di lasciare la vetta della classifica. Prima del fischio iniziale c’è il minuto di silenzio per il papà del mister. Uno dei ragazzi srotola una maglietta bianca con la scritta “Ciao Matteo”, un segno di ulteriore, genuina e spontanea, vicinanza da parte loro. Il primo tempo è combattuto, i padroni di casa hanno molta più dimestichezza con le dimensioni del campo, ma le porte rimangono inviolate nonostante i ripetuti tentativi, soprattutto da parte dello Sporting. Molto reattivo Manuel Ghidoni, tra i pali dell’Ardor, che non si lascia sorprendere in diverse occasioni.
Nel secondo dei tre tempi, la difficoltà si accentua e i ragazzi si perdono un po’ lasciando giocare troppo agli avversari che vanno in rete per ben due volte, trafiggendo l’incolpevole Ghidoni. Un po’ di riassetto tattico e il terzo tempo vede una reazione d’orgoglio da parte dell’Ardor, che guadagna terreno e trova, con Riccardo Martino il gol, con un gran tiro all’incrocio dalla fascia di sinistra. Lo Sporting comincia ad agitarsi, non era preparato allo svantaggio e cerca di recuperare lanciando un vero e proprio assalto. Gli spazi per il contropiede Ardorino aumentano e i mister che lo avevano previsto hanno posizionato come attaccante il rapidissimo Nicholas Sculco, che esattamente come previsto ha messo in seria difficolta il forte, ma legnoso centrale difensivo dello Sporting Cesate. La gara termina così con un pari, almeno per quanto riguarda il punteggio sui tempi di gioco. Un punto d’oro per L’Ardor che da ulteriore convinzione che i sacrifici che i ragazzi stanno facendo in allenamento non siano vani. Come si dice in questi casi, il tempo è galantuomo e le cose fatte bene alla lunga emergono da sole.
All.StefanoCamorsGuarda