Bentornati a tutti i sostenitori della nostra squadra, dopo i giorni di festa per onorare i Santi e i defunti, oggi è andata in onda l’estensione di halloween, caratterizzata da spaventosi errori che terranno svegli i mister, dirigenti e tifosi per molte notti. Scherzi a parte oggi era la partita della conferma dopo la bella prestazione di sabato scorso. L’avversario è apparso subito abbordabile, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Purtroppo la testa fa brutti scherzi e il fattore campo, che per molte squadre è favorevole quando si gioca in casa, per la 2006 si conferma essere invece una difficoltà in più. I ragazzi partono abbastanza bene, con una buona costruzione di gioco e le idee piuttosto chiare. I minuti trascorrono e alcune conclusioni degli Ardorini vengono disinnescate dalla squadra avversaria. Prima una conclusione, un po’ fiacca e poi un buon tiro di Edoardo Sartori, finiscono per l’essere respinte dal portiere avversario. Per l’Ardor rimangono a verbale anche una traversa nel primo tempo e un paio di conclusioni fuori misura. La legge del calcio è severa e la massima “gol sbagliato, gol subito”, arriva subito a rivendicare il suo ruolo di regista. Emerge da un calcio d’angolo uno dei più seri limiti dei leoncini, i colpi di testa. Seppur molto allenati durante le sedute settimanali, ma che rimane uno dei problemi più significativi. Ecco che su una palombella, i ragazzi si fermano lasciando agli avversari la tranquillità di prendere la palla di testa e scavalcare il portiere Manuel Ghidoni. Finisce 1-0 per gli ospiti e il morale dei ragazzi crolla. Nel secondo tempo esce la frustrazione e tutta la fragilità caratteriale dei ragazzi di Busto, che non riescono a reagire e affondando nei propri limiti. Un tiro dalla distanza sorprende il portiere della ripresa Jacopo Castiglioni e di nuovo la frazione di gioco si chiude 1-0 per gli avversari. La partita per quanto riguarda ogni velleità di classifica è già bella che terminata, ma la richiesta dei mister è almeno di dare un segnale di carattere a una gara giocata con poca convinzione, basti osservare come non sia stato vinto nemmeno un contrasto. Il terzo tempo comincia con una fiammata dei ragazzi dell’Ardor che cercano, dopo la strigliata, di uscire dal pantano psicologico che appesantisce ogni giocata. E’ da una bella azione caparbia che arriva il gol di Riccardo Martino, che sembra rilanciare, almeno un po’ il morale dei leoncini. Purtroppo ancora una volta la grinta, non la tecnica, ma la grinta del Gorla Minore fa la differenza e lentamente riprendono il possesso del centrocampo. Da un’azione di contropiede nasce il pareggio dei ragazzi di Gorla, anche se in realtà è l’Ardor a segnare con un’autorete di Lorenzo Privitera che, dopo un recupero in gran velocità, prova a contrastare l’avversario, indirizzando la palla nella propria porta. Al di là degli episodi, che di certo non significano nulla relativamente le capacità dei giocatori, e nella sfera della volontà che i mister stanno cercando di lavorare per portare un cambiamento. Un cambio di passo che deve partire dalla costanza e dall’impegno in allenamento, anche negli esercizi più impegnativi. La voglia di scendere in campo perché l’importante è partecipare, ma lo scopo è cercare di vincere. Oggi non ha vinto la squadra più forte, ha vinto la squadra che aveva più “fame” di riscatto. Il bello del calcio è che c’è sempre un’altra partita da giocare, basti pensare alle finali perse dalla Juve, che però non ha mai rinunciato a combattere per ritornare a giocarle. Le sconfitte sono pesanti da digerire ma sono le fondamenta per le vittorie. Una gara che poteva portare i leoncini al secondo posto, invece con il turno di riposo della prossima settimana rischia di farci slittare al terz’ultimo. Non sono Nostradamus, ma continuo a ribadire che il più forte avversario dell’Ardor è sempre l’Ardor.
All. Guarda Stefano