Storia di un atleta!!!
Spero di non aver dimenticato nessuno!!!
Mi chiamo Simone, nome scelto da mia sorella maggiore Antonella, sorella di altri due fratelli Giacomo e Domenico, ed è, proprio con loro che muovo i primi passi, i primi calci le prime cadute. Il cortile e poi la strada mi ha insegnato più di ogni altra cosa, infatti mamma e papà non potendone più, decisero di aprirmi quel cancello per uscire fuori, e per ritornarci poco, solo il tempo di un boccone! Sono nato a Busto Arsizio in provincia di Varese, i primi passi li muovo in un campetto di calcio a 5 dell’oratorio, a circa 500 metri da casa per l’esattezza, diventerà casa mia. Si chiama oratorio Sant’Edoardo., dove poco dopo un signore chiamato Luciano parla con me e con la mia famiglia per inserirmi in questa società del paese, U.S. ARDOR dove impiegherò pochissimo tempo per diventare capitano e goleador!
All’età di 12 anni, ci sono tanti club interessati a me come COMO, TORINO, VARESE, ma per me e per la mia famiglia le difficoltà non mancavano! I tanti kilometri e i tanti viaggi fecero prendere in considerazione una meta più vicina LEGNANO, in cui sarò subito protagonista con tanti goal all’appello! Ero un attaccante di quelli mai fermi, mi piaceva la palla talmente tanto che la portavo fin dentro la porta, quella porta che era un cancello di ferro di un cortile! Ebbi un grave infortunio a soli 14 anni!!! Dissero che dovevo abbandonare questo sport che non sarei mai tornato a giocare, un anno fermo, un anno di calvario, ospedali, casa, palestra, piscina, fisioterapia! Ma come nelle più brutte giornate poi alla fine esce sempre il sole!!! Ce la faccio si ricomincio e lo faccio nel migliore dei modi!!! Contavo i goal come se fossero caramelle, quelle che per ogni goal mi regalava mio padre!! Mio papà nato a Ceglie Messapica (Brindisi) dove ogni anno ci portava in vacanza per trascorrere le festività! Fu così che mi innamorai di questa terra, tanto che mi ci trasferii, lo so a cosa state pensando tanti giovani emigrano al nord per cercare un futuro migliore io invece feci l’opposto, si esatto!! Iniziai subito a giocare! Campionato provinciale serie C2 Real Five Carovigno, 32 gol al primo anno e promozione in serie C1! L’anno dopo ci vede un campionato duro difficoltoso era la massima serie regionale, arriveremo a metà classifica con una salvezza tranquilla, li però realizzai 62 goal, e in totale realizzerò 103 goal con quella maglia! Maglia che lascio solo dopo due anni per approdare All’Olympique Ostuni, dove partecipa al campionato regionale C1 dove però le cose vanno in un’altra direzione! Vinciamo i playoff regionali e passiamo in serie B! Nuova categoria deciso e convinto di poter fare bene, al primo anno arrivano 17 goal in 15 presenze, poi il trasferimento, cambio di vita, mi allontano da casa Canosa di Puglia per la precisione! Saranno 25 presenze e 30 goal a fare la differenza! Tant’è è vero che su di me piomba L’Active Network Viterbo(Roma) Mi allontanavo sempre più da casa, ma avevo un obbiettivo da raggiungere! Ed è così che realizzai 15 goal in 17 presenze! Qui provo tanta gioia, la gioia che ci porterà a vincere i playoff del campionato Nazionale di serie B!! Con traguardo la Serie A2!!! Questo traguardo che oggi mi hanno impedito di fare!! Perché si sa nel calcio si fanno delle scelte e non sempre portano la tua firma! Firma che ho lasciato sulla maglia Numero 10!! Oggi vivo in Abruzzo, ad oggi sono 6 le reti in 4 presenze, nella Antonio Padovani. Ho un rapporto speciale con la mia terra, La Puglia è uno stato d’animo, ho un legame affettivo che porto con me, sia dentro che fuori!! Penso che questo sport può e deve migliorare tanto, a partire dal settore giovanile, dove pochi ragazzi crescono con lo spirito e la voglia giusta, pochi italiani emergono, per una maggiore affluenza straniera!!! In questo si deve migliorare!!
Questa è la mia vita, questa è la passione che coltivo ogni giorno, il mio lavoro, la mia gioia!!!
SE9 – Simone Elia
Un saluto a tutta l’ARDOR sempre ne mio cuore!
(Questa è la versione integrale di Simone Elia, la lettera ripresa e trascritta, è uscita sul quotidiano di Brindisi da A.Put.)